L’isola che c’è di Myriam De Luca
Solo tu sai riportarmi
ad ascoltar le stelle
a penetrare la tua fitta
e silenziosa notte
al chiarore di un quarto di luna
complice della voglia
che ho di pace
Mi immergo nella sorgente
dei tuoi boschi
trasportata dal profumo
del timo selvatico
che mi conduce al mare
Un fruscio di umettate foglie
intenerisce il vento
con dolce sibilare
le culla e le addormenta
Luce solitaria l’alba
si mescola al suono primitivo
del mondo
Estasi di vita profonda
distante dal dissacrante affanno delle città
(La fotografia in evidenza, scattata a Favignana, è di Emiliano Milanesi)