Tra le mie recenti letture questo libro ha suscitato in me grande interesse
e profonda ammirazione per Vittoria Veneziano che, con penna
affilata, è riuscita a penetrare nella vita di 33 donne esemplari per
capacità e tenacia. Donne che hanno scritto un pezzetto di storia di cui, spesso, nessuno ci racconta.
Un libro prezioso in cui l’autrice riconosce e mette in luce i meriti delle
donne e le loro straordinarie abilità nei più svariati ambiti culturali,
professionali e sociali. Pagine pregne di consapevolezza da parte delle protagoniste che hanno compiuto grandi imprese, ricoprendo ruoli fondamentali nel conseguimento dell’emancipazione femminile.
Donne che, con totale abnegazione, hanno lottato per l’affermazione
delle proprie idee e dei propri diritti contro un mondo maschilista che le
voleva totalmente ignoranti.

“Vere donne, signore di se stesse, renitenti a divenire il cane domestico di un qualsiasi padrone”. Questa bellissima citazione è di Elvira Mancuso, la scrittrice femminista di Pietraperzia, una delle voci libere di questo libro alla quale Vittoria De Marco Veneziano presta la sua anima e la sua competenza per portarla di nuovo in vita.
“Elvira Mancuso può essere considerata una femminista ante litteram impegnata nell’ardua rivendicazione dell’indipendenza e autonomia femminile, in particolar modo delle donne siciliane.
Una persona che credeva nella cultura, trovava in essa l’unica possibilità
di emancipazione femminile e che vedeva nella scuola la sola via per
raggiungerla, in un’epoca in cui le rare occasioni venivano sovente
giudicate come scandalose e rivoluzionarie”.
“Essere la prima della classe non ha nessuna importanza se non puoi
studiare affatto. Quando qualcuno ti toglie la penna di mano, allora sì che capisci davvero quanto sia importante l’istruzione”.
Un’altra significativa citazione di Malala Yousafzai, simbolo universale
delle donne che lottano per il diritto all’istruzione.
“Malala Yousafzai è la più giovane vincitrice del Premio Nobel per la Pace
attribuitole nel 2014. Nota, sin da giovanissima, per il suo impegno a favore dei diritti civili e per il diritto allo studio delle donne del suo paese.
La sua è una storia di coraggio, di opposizione estrema contro i talebani in
Pakistan, e neppure un proiettile alla testa è riuscita a fermarla.
Vive un’infanzia serena, ma quando i talebani prendono il potere le cose
cambiano soprattutto per le donne alle quali viene precluso il diritto
all’istruzione. Le scuole femminili vengono definitivamente chiuse.
All’età di undici anni inizia a scrivere in un blog dove racconta la
quotidianità del suo paese, l’assedio militare talebano e le ingiustizie del
regime contro il diritto all’istruzione delle bambine e delle donne”.
Vittoria De Marco Veneziano, attraverso la sua opera, preserva dall’oblio
tante donne che hanno influito in modo considerevole sull’evoluzione
della società e sul progresso umano, promuovendo con accesa passione
la loro dignità all’interno dell’intera comunità.