Chissà cosa c’è là in fondo Memoria di tempi lontani suoni curiosi di mondi diversi Significati che cambiano nascono e muoiono Sguardi rivelatori abbracciano l’ignoto Menti lavorano in continuo divenire oltre la somma delle parti
Il grande Leonardo diceva che, una volta conosciuto il volo, si camminerà sempre guardando il cielo, perché è là che si vorrà tornare. Un desiderio, questo, comune a tutti, uomini e donne. E Leonardo è stato un genio che ha saputo comprendere bene l’animo femminile.
In ogni epoca ci sono state donne con lo sguardo rivolto al cielo. Donne che hanno pensato fortemente: “Ciò che appare impossibile per il mio tempo, per il mio status, per la mia condizione, io lo farò”.
Si è parlato parecchio di questo argomento la scorsa settimana, durante la quale si è celebrata la Giornata Internazionale delle Donne e delle Ragazze nella Scienza. È stato importante ricordare grandi figure come Rita Levi Montalcini o Margherita Hack, fonte di ispirazione per molte giovani impegnate nei settori scientifici della nostra società. Al contempo, è stato bizzarro pensare come, ai giorni nostri, si senta ancora la necessità di celebrare un simile avvenimento quasi fosse “speciale”, mentre dovrebbe essere considerato “normale”.
Giornate come questa dovrebbero farci riflettere su quanto è stato già fatto, nel difficile percorso dell’uguaglianza e della parità tra i sessi, e su quanto ancora resta da fare. Il pensiero mi corre a un’intervista rilasciata dalla nostra Samantha Cristoforetti, la prima donna europea che sarà al comando della Stazione Spaziale Internazionale. Samantha, qualche mese fa, ha accettato di prestare il volto e le fattezze a una nuova Barbie, il più famoso giocattolo della Mattel. “Una ricerca ha dimostrato che, a causa di stereotipi culturali e rappresentazioni mediatiche, le ragazze iniziano a pensare, crescendo, di non essere adatte a determinati tipi di attività”. L’augurio dell’astronauta, nello spiegare la sua partecipazione a questo progetto, era quello di contribuire a cambiare le prospettive delle bambine, a incoraggiarle a guardare il cielo: “A volte le piccole cose possono piantare i semi di grandi sogni”.
I sogni, appunto, vanno piantati e curati, coltivati per tutta la vita.
Ogni uomo dovrebbe incoraggiare i sogni della propria donna, che sia compagna, sorella, figlia o amica.
E ogni donna dovrebbe avere il coraggio di seguirli.
Anche questo è amore.
Buon San Valentino!
Myriam
La lirica “Futuro” è contenuta nella mia raccolta “L’invisibile nutrimento”
Photo by Katrina Wright