“La natura ha davvero bisogno di protezione dall’uomo; ma anche l’uomo ha bisogno di protezione dalle proprie azioni, poiché fa parte del mondo vivente. La sua guerra contro la natura è inevitabilmente una guerra contro se stesso. I suoi atti sconsiderati e distruttivi entrano nei vasti cicli della terra e col tempo ritornano a lui”.
Mai come adesso le parole di Rachel Carson del 1962 suonano tanto attuali. E forse mai come adesso siamo davvero in grado di valutarne la portata. Se, però, la nostra generazione è così cosciente dei problemi ambientali del pianeta e così impegnata in progetti di salvaguardia, probabilmente è grazie all’impegno di questa donna negli anni Sessanta.

Rachel Carson è nata a Springdale, in Pennsylvania, nel 1907.
Nonostante le difficoltà economiche e familiari, riuscì a laurearsi in zoologia e fu la seconda donna assunta a tempo indeterminato dal Dipartimento Statunitense per la Pesca come biologa marina.
Divenuta famosa grazie al libro The Sea Around Us nella metà degli anni ’50, la Carson poté dedicarsi alla ricerca in un campo che la preoccupava molto: l’utilizzo sempre più indiscriminato dei pesticidi.
La sua opera più famosa e importante, Silent Spring (Primavera silenziosa) è tuttora un testo fondamentale per il moderno movimento ambientalista. Nel libro la Carson si concentra sulle connessione ambientali e su come i pesticidi, pur attaccando un singolo organismo, influiscano sulla catena alimentare e finiscano inevitabilmente per avvelenare altri organismi viventi, compreso l’uomo. Fino a quel momento nessuno aveva pubblicamente collegato l’uso di sostanze velenose con l’incremento di mortalità in un determinato ambiente terrestre o acquatico.
L’abilità narrativa della Carson e il supporto che ricevette da parte di molti biologi, chimici, patologi e entomologi fu in grado di scuotere sia l’opinione pubblica che il mondo scientifico.
Inutile dire che sia lei che il suo lavoro furono oggetto di una pesante campagna denigratoria da parte delle compagnie chimiche, ma gradualmente tutti i suoi oppositori furono obbligati a ritrattare e, nel 1963, il presidente Kennedy incaricò la Commissione Consultiva Scientifica di aprire un’inchiesta sui pesticidi.
Segnata da un tumore, la Carson non visse abbastanza per vedere gli effetti della sua influenza sulla società moderna, ma le sue intuizioni sull’impatto che le attività umane e gli agenti chimici hanno sull’ambiente e sulla nostra vita hanno fatto di lei uno dei personaggi più influenti della storia dell’ambientalismo occidentale.