In questa nostra passeggiata nella Storia siamo infine arrivati agli Anni Novanta. Parlare di questo decennio suona strano, perché è lontano ma allo stesso tempo vicino. Fa pienamente parte della vita di tanti di noi: è forse il decennio in cui siamo entrati nel mondo del lavoro o ci siamo sposati o abbiamo messo al mondo dei figli. In ogni caso, ci sembra di conoscerlo bene o comunque di averlo sfiorato, ma l’avremo anche compreso e già fatto nostro?
L’idea epocale della fine del Millennio ha contagiato un po’ tutti quelli che vi hanno assistito. Chi più o chi meno, abbiamo percepito l’onda di qualcosa di importante che ci stava attraversando, portando con sé angosce antiche e nuove speranze.
Proprio per questo temuto e desiderato momento che pone fine a un ciclo, gli Anni Novanta sembrano divisi tra bianco e nero, luce e ombra, coppie di opposti che coesistono miracolosamente. Assistiamo, infatti, all’elezione di Nelson Mandela alla guida del Sudafrica, al Nobel per la Pace a Michail Gorbačëv e più tardi quello assegnato a Yasser Arafat e Yitzhak Rabin per lo storico accordo tra Palestina e Israele, al trattato di Maastricht e alla nascita dell’Unione Europea, alla fine delle violenze in Irlanda. Allo stesso tempo, però, questi anni sono segnati dalla Guerra del Golfo, dal conflitto fratricida in Jugoslavia, dagli scontri etnici in Rwanda e dalla disgregazione dell’URSS.
In Italia, se da un lato la maxi-inchiesta “Mani pulite” sembra voler dare un duro colpo alla corruzione politica facendo tremare le alte sfere, dall’altro inizia la dolorosa stagione delle stragi di mafia.
La società, poi, ha ormai inglobato usi e costumi che adesso fanno pienamente parte della nostra quotidianità. Si entra nell’era di internet e lo sviluppo della rete, dei computer e dei software inizia la sua inarrestabile cavalcata verso la continua innovazione ed espansione. In questi anni si comincia anche a parlare di clonazione (con il famoso caso della pecora Dolly) e delle interazioni tra uomo e macchina. Nasce la Playstation, che cambia il modo di giocare per le nuove generazioni di adolescenti e inizia l’epoca dei blog e della democratizzazione dell’informazione.
Quasi a voler esorcizzare la fine del Millennio, i Novanta sono il decennio che vuole sentirsi “giovane”. Le mode del momento sono la discoteca, i parchi divertimento e il bungee jumping . Nasce la cultura del benessere e della vita sana, con un forte incremento degli sport. Se, da un lato, le angosce dei giovani vengono espresse dal grunge dei Nirvana e dal punk rock dei Green Day, dall’altra parte la voglia di leggerezza fa emergere il fenomeno delle boy band dove tutti cantano e ballano, come i Take That, i Backstreet Boys, le Spice Girls e le All Saints.
In un contesto simile cambiano inevitabilmente anche le battaglie delle donne. La lotta per i riconoscimenti in campo scientifico non è vinta, ma di certo gli equilibri sono già mutati, così come molti diritti politici e civili sono stati già conquistati. Il campo di battaglia si sposta su un terreno più profondo e radicale, più vicino alla vita vissuta e non alle ideologie, e la guerra si vince nelle aule dei tribunali. Nei prossimi articoli scopriremo allora le storie di Anita Hill e Ruth Bader Ginsburg.