Anni Novanta: l’epoca del riconoscimento / 2

“Non chiedo favori per il mio sesso. Tutto ciò che chiedo ai nostri fratelli è che ci tolgano i piedi dal collo”.

Lei è stata una figura fondamentale per tutte le battaglie che sono state combattute in nome dell’uguaglianza negli ultimi cinquant’anni: oggi parliamo di Ruth Bader Ginsburg, la prima donna ebrea e la seconda donna in assoluto a essere nominata giudice della Corte Suprema degli Statu Uniti.


Ruth Bader nasce a Brooklyn il 15 marzo 1933 da una coppia di ebrei immigrati. Termina la High School a soli 15, fortemente sostenuta dalla madre Celia che, nonostante fosse stata a sua volta una brillante studentessa, non aveva potuto proseguire gli studi perché i genitori avevano preferito investire economicamente nel fratello.

Nel 1954 Ruth si laurea in Diritto alla Cornell University, dove conosce il futuro marito Martin Ginsburg. Ha una figlia poco prima di entrare ad Harvard, dov’è una delle 9 ragazze presenti in una classe di circa 500 studenti.

Nel 1959 si laurea in Giurisprudenza ma, nonostante i brillanti risultati, ha difficoltà a trovare lavoro in quanto donna. Nel 1963 ottiene il suo primo posto come professore, ma è pagata meno dei colleghi maschi perché, le viene detto, “tuo marito ha un ottimo lavoro”.

Negli Settanta partecipa alla nascita del Women’s Rights Law Reporter, la prima rivista legale americana dedicata diritti delle donne, e del Women’s Rights Project, che si occupa di discutere casi legali di discriminazione di genere. Nel 1980 il presidente Jimmy Carter la nomina giudice alla Corte d’appello del District of Columbia, ma è nel 1993 che il suo impegno viene definitivamente premiato, quando Bill Clinton la nomina alla Corte Suprema, dove nel 2006 resterà anche l’unica donna.

Negli anni in cui esercita la sua carica, Ruth Bader Ginsburg continua la sua battaglia firmando molte sentenze storiche. Da ottima oratrice qual è, la sua influenza si estende anche all’uso delle parole: grazie a lei si inizia a favorire l’espressione genere al posto di sesso.

Il giudice Baden Ginsburg muore il 18 settembre 2020 a 87 anni. È la prima donna e la prima persona di fede ebraica la cui camera ardente viene allestita al Campidoglio. Grazie a lei sono state combattute e vinte le più significative battaglie sociali della storia americana degli ultimi decenni: dall’uguaglianza di genere al diritto all’aborto, dall’assistenza sanitaria gratuita alle unioni omosessuali e alla questione degli immigrati.

 “Le forme di più grande dissenso diventano davvero opinione della Corte e gradualmente nel tempo le visioni che esse esprimono diventano il punto di vista prevalente. Quindi questa è la speranza dei dissidenti, di scrivere non per oggi, ma per domani”.

Pubblicato da ilblogdimyriamdeluca

Sono Myriam De Luca, nasco a Palermo dove vivo e opero. Tre parole bastano per presentarmi e rappresentarmi: Donna, Amore, Scrittura. La ricerca della bellezza, attraverso l’arte in ogni sua forma, è parte fondamentale della mia vita. Seguitemi in questo blog per scoprire il mio mondo, miei libri, la mia anima.

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