Come già era capitato parlando di Amelia Earhart e Dorothea Lange, anche la coppia di donne che ho scelto per rappresentare il contributo femminile negli anni Quaranta del Novecento è profondamente diversa.
Dalla ricerca scientifica e dalle scoperte di Grace Hopper ci spostiamo nel campo della politica e dell’attivismo politico con Amrit Kaur. Un nome che forse non ci suonerà familiare quanto quelli di cui abbiamo discusso in precedenza, ma che ha lasciato ugualmente il suo segno nella storia di tutti.

Amrit Kaur è nata in India nel 1887. Dopo gli studi in Inghilterra, tornata in patria, si è avvicinata alle attività del Movimento d’Indipendenza indiano, di cui è diventata presto una fervente attivista.
Al centro dei suoi interessi c’erano soprattutto le riforme sociali e il miglioramento della condizione femminile. Era, infatti, una forte oppositrice della pratica del purdah (la segregazione fisica della donna e l’uso del burqa) e dei matrimoni delle spose bambine, e ha promosso una campagna per l’abolizione delle Devadasi, le bambine vendute al tempio per diventare “serve del dio” per tutta la vita).
Segretaria del Mahatma Gandhi (di cui condivideva la visione e la filosofia di vita) per 16 anni e co-fondatrice del All India Women’s Conference (una organizzazione non governativa che promuove l’istruzione per donne e bambini), è diventata il primo Ministro della Salute in India nel 1947, rimanendo in carica per 10 anni. In quel periodo i suoi sforzi si sono indirizzati alla lotta contro la malaria e alle campagne di vaccinazione della popolazione.
Come Ministro della Salute ha avuto anche un ruolo chiave nella fondazione dell’All India Institute of Medical Sciences, di cui divenne il primo presidente. Il TIME l’ha scelta come Donna dell’anno nel 1947 e molti altri riconoscimenti hanno costellato la sua vita.
Amrit Kaur è morta nel 1964 a 75 anni. In questo breve articolo sono riuscita a darvi solo un pallido accenno alle sue tante attività – dalle riforme sanitarie all’impegno nel settore dei diritti della donne, fino al contributo nella stesura della Costituzione indiana -, ma la figura di questa donna merita davvero di essere approfondita e conosciuta come modello virtuoso per chiunque voglia dedicarsi alla politica e all’impegno sociale.